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Ormai da tempo aveva deciso che si trovava nel passaggio tra l'infanzia e la vecchiaia di un destino personale e intrasferibile, di una vita che nessuno avrebbe vissuto al posto suo, né più, né meno, né meglio, né peggio. Gli altri potevano andarsene affanculo.
28 set 2010
Sono un fantasma.
E come tutti i fantasmi voglio
un corpo.
Possedere il tuo mi cambierebbe
la giornata,
sarebbe meglio del caffè
che immagino di assaporare
spiando sconosciuti al bar della stazione.
Essere in te,
nel tuo vestito bianco
dentro i tuoi occhi celesti, tristi e combattivi.
Essere senza esistere
come il prurito a un avambraccio
o le doppie punte ai tuoi capelli
neri.
Abbandonarmi alla tua pietà,
lavorare di giorno sapendoti in cucina
a preparare il pranzo.
Accarezzarti le ginocchia e poi i lividi
sulle ginocchia.
Pregare alle tue ginocchia.
Miracolata e vinta. Dalla tua Bellezza.



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