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.
Ormai da tempo aveva deciso che si trovava nel passaggio tra l'infanzia e la vecchiaia di un destino personale e intrasferibile, di una vita che nessuno avrebbe vissuto al posto suo, né più, né meno, né meglio, né peggio. Gli altri potevano andarsene affanculo.
6 mar 2016

Quella stanchezza della sera,
e il tuo viso sotto al cuscino sempre.
Quella promessa che ci condanna
alla vecchiaia. E il mio tatuaggio
Che s'incolla al tuo lettera per lettera
e i nostri corpi una virgola,
di congiunzione.

3 giu 2015

C'era una volta
un posto, dove mi sdraiavo
ad aspettarti sotto le nuvole.
La prima volta ci siamo andati
mano nella mano, poi da soli,
poi mai più. In quel posto,
dove le bugie non esistevano,
lasciamo i nostri profumi, i cani
felici, le risate, i segreti.
27 ago 2014

T'immagino seduto
a fumare con la testa china
e una lacrima ferma in gola.
Tutto questo non è colpa tua.
Ti vedo sorridere e resto
in attesa di un cenno,
di rabbia e d'amore.
Ogni crisi è un cambiamento
e non sempre in meglio.
Ma ci si abitua al male,
ci si rassegna al peggio.
Tutto questo non è colpa tua.
Non esiste un compromesso
tra quello che sono
e quello che sento,
tra la ragione e il sentimento.
Non è colpa mia.
Ti scaccio e ti voglio,
e sempre ti prendo.
Per sempre ti perdo.
Ti amo. E mi arrendo.


Ho sognato un futuro
diverso
e sarei stata felice
a saperti felice
per il resto della vita.
Non ho vissuto abbastanza
da vederlo diventare
realtà, ma l'aria attorno a noi
era fresca e leggera,
e i rami del nostro albero
gettavano ombre gentili sul prato.
E nei tuoi occhi ho visto nascere
un continente, ho visto nascere
l'Asia.
Poi il lampo e di colpo
più nessuna immagine.
Il sogno sbiadiva
e non ho saputo afferrare quel fiore
che avevi disegnato sulla carta.
Ma ora che sono sveglia
- se so restare calma -
posso distinguere ancora
una voce. Lontanàndo,
mi supplica di non dimenticare.

5 giu 2014

17:17

In principio era bello, era una festa.
Poi la notte è calata sulla mia mente
e da quel momento - zittìti i sogni -
tutto è cambiato: una torsione del pensiero
ed eri lontanissimo, spaventato e cinico
almeno quanto me in tutto questo tempo.
Sono una creatura di puro istinto
e questo combacia con la tua natura selvaggia
ma non con l'intelligenza razionale.
E avremo sempre un’ombra, che ci trasciniamo
dal giorno in cui il silenzio ha imbarbarito i nostri cuori.

2 giu 2014

Tu ami in cerchio.
E il tuo cerchio è il mio orizzonte.
Passato, presente e futuro
si condensano in un gesto che riscrive
il cielo
con una ritmica febbrile
e la più infantile tenerezza.
Così ami, in cerchio.
Dilati scatenato ogni senso
scolpendo la realtà a immagine
del sogno
e chiudi i desideri e le promesse
nel disegno perfetto della tua mente.

13 apr 2014

Rivelati
Conquistami
e poi lasciami.
Prendimi!

Insinuati
Esplorami
Disperami,
ma amami.

Sorprendimi.
I ricordi migliori
nascono da idee
folli

Vuoi sempre avere ragione
a raccontare l’amore di testa
e non di petto,
la vita che fugge i minuti

in cui solo tu mi sai prendere.
Il tempo sparisce e mi asseti
di sguardi chiari per l'intenzione
di impazzire dalla felicità.

Siamo noi un giorno appena,
uno ancora per sfinirci di baci
e tornare umani. Lontani
nella realtà, ma non nei pensieri.

E se pure ci hanno convinti
di non poter cambiare i fenomeni
fisici e tutte quelle regole noiose
che scandiscono le nostre vite,

sappiamo entrambi che alcune cose
che diamo per scontate
- le leggi della natura per esempio -
non sono necessariamente vincolanti.

Ci sono posti in questo mondo
in cui due più due
senza ombra di dubbio
non fa mai quattro.

Ci sono posti,
come il cuore umano
(o l’Universo)
dove vale tutto e niente.

23 mar 2014

Posami con le labbra
un bacio.
Mezzaluna di miele, quando cade la notte.
Tenero sugli spigoli della mia oscurità.
Posati, leggero e giovane, caldo di fiato caldo
e fumo. Scontrati con la musica dell’anima nera.
Avvolgimi le braccia intorno ai fianchi
e conquista una stanza nel mio cuore freddo.
Alla fine, in silenzio, dimentica.
Svegliati solo con in bocca il sapore di un dejavu,
un ricordo di dove eravamo, il diverso
universo
in cui ripetiamo il finale di Casablanca
e io sono l’altra me stessa
che non può fare del male a chi vuol bene.

26 ago 2013

Gli occhi sbagliano orizzonte,
incrociano il presente coi ricordi
di una vita spesa
a riempire bicchieri e quaderni
altrove da questo mausoleo
in cui hanno sepolto la mia voce.
E tu che cazzo guardi?
I kilometri che ho fatto per amarti
i miei calcagni non se li scordano
e nemmeno i cuori infranti di chi
sempre a calarsi nelle tue mutande
a volermi bene ne pagava gli interessi.
Ma chi ha perso tutto è questa stronza
Sbronza di rimpianti
inutili e sciocchi come sostare al mondo.

22 mar 2013

Verrà il giorno che mi coloro
lo giuro
che mi separo dal nero
dal giorno che mi dispero
e mi coloro

Verrà il giorno - spero -
che mi dimentico il futuro
se avrò fracassato il muro
contro la luce di uno sparo
vero

Verrà il giorno più oscuro
che non lo illumina il tuo faro
e il lampo del tuo amore puro
è un diamante
nero

Mi perdo e mi svaporo
nel tuo sguardo caldo e scuro
è il sorriso di chi lo vede chiaro
quando m’innamoro
e mi coloro.

21 ott 2012

Aspettai un'ora sotto la sua camera d'albergo.
Scese che sembrava una leonessa in una gabbia 
più grande dell'universo e la prigione era là fuori.

Giunte alla stazione mi accorsi di quanto fosse spaesata,
essendo abituata a viaggiare comodamente su voli di linea.

In treno mi parlò di sua madre, che da bambina
la costringeva a digiunare perché era grassoccia.
Come si fa a togliere il pane di bocca a un figlio?
Amava i suoi figli, che stavano col padre a Parigi.

Aveva coraggio, ma era anche borghese
come quasi tutte le donne che conosco,
o solo quelle che abbia amate veramente.

Cambiavamo lingua spesso, perché le piaceva
come pure farsi corteggiare dai turisti americani.
Quel giorno - per caso - ero il suo migliore amico.

Poi il discorso finì sull'amore.
C'è sempre un uomo irraggiungibile
coi pugni nelle tasche rotte e gl'occhi tristi 
dietro le grandi donne.

Non amare mai, promettimi di non farlo.
Prestami ascolto: devi fingere sempre!
Rendilo bellissimo e fallo sembrare vero,
ma nessuno deve sapere quello che senti.

Ma se eravamo lì, per me era già troppo tardi.


18 set 2012

Pareva già autunno
Nessuno mi avrebbe interrotto
Non mi avrebbero distratto
Le stelle

Nei momenti di grazia
Sono dannato
Nei giorni di pienezza
Mi sento vuoto

Combatto una natura
Ruvida Indomabile
E galleggio le ossa
Nei vapori di vita

Dove sei, Luna?
Dietro una finestra murata
Non mi affaccio a fumare
Per te

Mi acceca il domani
Un lampo di luce fredda
Deterge nel male
Disperazione e desiderio

La verità
È come il sole:
La puoi nascondere per un po'
Ma non la farai sparire

Di tutti i momenti passati
Che mi sono appartenuti
L’ultima cosa che voglio ricordare
È l’ultima volta che ho fatto l’amore

La notte che vengo al mondo
Non mi so partorire
Il giorno in cui voglio nascere
Mi devo morire


7 apr 2012

Poi qualcuno comprò il silenzio dei pesci
e li sprofondò nel cono in cui la terra trema
sepolti da uno sciame di bolle di sonno
E il pesce che si ribellava saliva a galla
col ventre scucito dai morsi dei compagni
E il mare finì per vomitare lampi d'argento
in un letto di schiuma, rossa come la notte.

4 feb 2012

La città respira male
divisa tra chi se ne fotte
e chi finge interesse
dispensando lezioni di stile.
Il suo cuore è un’aiuola sfiorita
dove un cane di strada s’è fermato
a pisciare.
La vecchia balena risputa truffatori
spacciandoli per nuovi alternativi
e chi voleva protestare
non s’è accordato se farlo
prima o dopo l’aperitivo.
Gente affamata di popolarità
che vende l’arte come una merce
ai vernissage.
La passione per la politica nasce
dall’amore per il luogo in cui vivi.
Quanto amore si finge
quando più non si sa che inventare
per riempire una vita impegnata
a riciclarsi per sembrare diversi,
eroici appassionati cavalieri della legalità
con le dita piantate nella fica
di una puttana che non chiude occhio.
Si nasce tanto per venire al mondo
e ci si affretta a mungere
la vacca prima che allatti la sua prole.

22 gen 2012

Mi auguro di amarmi
sempre poco e male
in modo da non dirti mai
che una certa cosa che vorrei
sia per il tuo bene
O da indurti a credere
che il domani sia migliore
del disastro in cui ti ho messo
buttandoti nel mondo
La speranza è una dipendenza,
è la madre di tutte le bugie
Alla fine del giorno
conta quello che hai fatto
Chi sei non importa a nessuno
Ho paura di non saperti perdere
perciò mi perdonerai se ogni tanto
t’avrò lasciato cadere e piangere
per indurirti bene le ossa e il cuore.
Ti auguro di amarmi
anche poco ma bene,
quel tanto che basti a capire
che il valore di qualcosa è dato
dal senso che le viene attribuito.

11 gen 2012

Soffoco d'amore
Mi spezza, questa felicità,
come un pane di burro
E mi trema la vita
Mi stordisce il senso
di questo perdersi profondo
Mentre affondo lo sguardo
nell'orizzonte azzurro del tuo sguardo
Mentre lo sento muoversi dentro
Lo sento:
l'inferno di bellezza del tuo bene eterno


Zandraglia, chell c faje so 'fessarie 'e cafè.
Dint 'a vita toja e semp fatt 'a sporta d''o tarallaro
e mo vuless scassa 'o cazz a me?
L'evuta bbona pe vvintinov'e ttrenta
ca nun t'aggià fatt 'nu Liscebbùsso
'ncopp 'e recchie 'e pulicano ca tien.
Si 'na cuopp'allesse, culo 'e mal'assietto,
tu e chell'esercito 'e Francischiello
ammartenato ca t puort aret
p'cché tien canzo e perder tiemp.
Saittella, nacchennella,
te mis a fa 'sta jacuvèlla pe sbaria'.
Femmena arrepecchiata,
annùzzat c''a stessa raggia toja,
je t lass cu 'nu pernacchio e 'o PUTIPU' d''a caccavella,
p'cché i purp 'e scoglio comm a te
se cociono dint 'o bror lloro.
Chiachiella, je nu m'avascio a stu cuncierto
e siccome vaco e pressa te risponne a culo apierto:
"te mettesse pe buttone d''a vrachetta!"

OGNI RIFERIMENTO A PERSONE O FATTI REALMENTE ACCADUTI È PURAMENTE CASUALE.

3 gen 2012

Il giorno in cui sei nato mi morivo dentro
Tutti quei giorni in cui sei nato e io non lo sapevo
Tanto per te è un giorno come un altro
Un altro giorno che io non esisto

27 nov 2011

È che mi sento brutta e sciatta
Ho paura di diventare una foca

Come una Selkie malinconica
sono una creatura senz’anima

Continuano a dirmi quanto
grande sia la volontà celeste

Insisto che questa meccanica
di precisione è opera della natura

Lingua di lava che gorgoglia sotto terra
rigurgitata a fiotti dalle profondità marine

Dio non è il mio pastore
perché io non sono una pecora

Sono tra i lupi incazzati
paganti un tributo di carne

a capi branco dal pelo spento
che azzannano carogne fetenti

L’anima la guadagnerei, sposandomi
nella più nobile tradizione borghese

Ma non lo faccio, credendolo
un diritto – come la maternità.

Invece è un’occasione negata, perché
preclusa agli amanti dello stesso sesso.

Ho ubriacato i pescatori col mio canto
per distrarli dai pericoli della corrente

e lanciato silenzi come coltelli
sulla ruota d’una fortuna maledetta.

Poi un uomo mi ha dato un cuore
e mi ha permesso di invecchiare

per trovare un giorno una scritta fatta con un dito
in un pugno di farina sparsa sul tavolo: “Vi amo!”

Sono una foca senza fianchi coi capezzoli fiammanti
D’inverno trascino il manto lungo le coste del mare gelido

In primavera lo tufferemo nelle fauci azzurreggianti
ignorando il richiamo delle vecchie cattive abitudini

La felicità è nel tempo dell’attesa,
è nel restare per sempre affamati

perché la vita ha valore solamente
se vivi per qualcosa o per qualcuno.

27 set 2011

Non ho nulla da dire
a qualcuno che non sia tu, adesso.
Sono sdraiata sul divano,
aspettando di uscire sotto la pioggia
e sento arrivare da lontano
un altro inverno che mi strappa.
Vorrei la compagnia non di una amica,
non di un uomo, ma della tua voce
come una boccata di erba.
Il mio dolore è quello di un paese
invaso da chi lo profana con le armi
dell'indifferenza ai suoi naturali bisogni
e non mi so ribellare a questa infelicità.
Non ho più la pazienza
greca di ospitare certi bastardi,
ma non mi so morire per la libertà.

21 set 2011

Nel suo scomposto divenire
l'anima si espande in un respiro
mortale e si ritira dopo lo schiaffo
come onda oceanica nel ventre
azzurro della morte in direzione
V
E
R
T
I
C
A
L
E
22 ago 2011

Avresti potuto blindarti
in quei silenzi sfibranti
coi quali m'hai svezzata
dell'odio e dell'amore

anziché sbattermi in faccia
la porta di casa
per non mostrarmi
il tuo disordine

per non sapermi fottere
con le tue brave lacrime

Posso perdonarti la vecchiaia
pure il vuoto di madre
Ti perdono l'inchiostro
con cui m'hai fucilata

basta che consumi la tua assenza
lontano dal mio cuore.

25 giu 2011
Il mio cuore
è spettatore del tuo inchiostro.
Resa mostruosa la mia anima,
bellezza sogna.
Il mio corpo s'è fatto
parola.
Lontana da ogni fiore
e festa,
il silenzio è la mia casa.
Non ho desideri.
Questa è la verità.
Nuda,
sdraiata nel fango,
ad asciugarmi al vento
delle braci di Lucifero.

Riposo sotto le stelle.
E prego, dal profondo dell'abisso,
che tu mi possa perdonare.
Se non amo.
E non so amare.
20 giu 2011
Hai ragione:
non ho carezze contadine,
ma mani come passeri dei campi

Sono forbici piumate
dolciamare
scodelle di latte
in cui far colazione

Sono foglie d'agave
tentacolari
a non risparmiare
un petalo di pelle

Sono code di volpe
fruscianti
lungo pause di carne
dal collo alle cosce

Sono gazze ladre
cuor di metallo
ma curiose e miti
coi propri tesori

Sono lupe nella neve
materne
cacciatrici affamate di luna
coi musi umidi e gelati

Sono ametiste
in fuga dalle tigri
bianchi cristalli di ghiaccio
intrisi delle lacrime di Dioniso

E sono tue,
se le vuoi adesso
Sono in piedi s'un foglio
che si scrive con le unghie
17 giu 2011

La Notte è un bel posto Un cuscino di carne su cui poggiare i gomiti mentre parli Un ventre umido in cui covare i pensieri La piccola ala che tiene all’asciutto i poeti e i randagi La Notte ha pupille brillanti e la voce di un blues Odore di foglie di tabacco per pipe da antico marinaio che fuma sotto la pioggia La Notte ha il sapore di un biscotto Abbandonarsi di notte a un abbraccio tremulo nel silenzio di luce che precede l’aurora E svuotare la testa E infilarsi nel guscio E riuscire a dormire.
3 giu 2011

In questo vento
in questo turbinio rosso

di polveri insanguinate
che soffiano dal mare

dal mare d’Africa

devo alzare il bavero
e mettere a fuoco l’orizzonte

Ombre muovono
punti esclamativi
sull’erba bruciata dal sole

Dita impazienti
agitano un fiore

il giorno appresso al massacro

Quale indugio
a lasciare
questo ventaglio di terra
in questo sputo di mare?


19 apr 2011
- Poesia di Nando Taccogna + finale a sorpresa...





























Ti sorprenderò tornando indietro
scalciando l'aria tra gli sguardi indiscreti
Indietro s'un lato della piazza
Indietro all'ombra di mezzogiorno
Mi guarderò appartenerti dal passato
per i giorni che mi restano da scontare
in questa gabbia d'avorio proibito
dove non c'è pace ma una camicia di forza
E anche l'ultimo addio battuto con le nocche
è sfumato nel tuo sorriso dietro le sbarre
mentre mi dici di Non Smettere...
di toccare con la bacchetta le tue Stelle.

Soundtrack: Tiromancino - L'Essenziale

16 mar 2011

E dal rifiuto di conoscere se stessi nasce la salvezza.

Se ricordassi tutto morirei.
A malapena mi ricordo
- per fortuna -
quel che ho mangiato ieri a cena.

Il cielo è vuoto:
hanno rubato Dio.

Poi dalla sera alla mattina
un vento, un viso, un velo.
Dalla strada
al tavolo della cucina.

Deve esser bello
soffrire per amore...

Reinventami un dolore!

Perché dal nostro tempo
ho disimparato a stare male.

Difficile accettare che tutto si sopporti.
Insopportabile
convivere col dispiacere
che tutto si lasci sopportare.

Qualunque assenza, cambiamento.
L'infelicità.

Conoscere me stessa
m'impedisce di dimenticare.

Vivere è fingere di andare avanti...
E ricordare.

13 gen 2011
Per ogni parte
di te
che mi disegna

il contorno esacerbato
delle labbra
Dita lingua ciglia

Per ogni parte che sottace
quelle parole d’amore
che ripetute svigoriscono

Io, vuoto a rendere
ammennicolo da comò
fingo e mi compiango

del piacere della debolezza
del nervo molto poco saldo
della gelosia carogna

Io, vedova santissima
puttana di razza
Non mi sottometto

Io sola resto,
avanzo di strada
rimasuglio di letto.

8 dic 2010

Disamore
fottuta lingua latina
non sapevamo litigare

I fiori li abbiamo sparsi
alleggerendoci i grembiuli
al passo svelto delle stagioni

coi baci prognati
sulle mani dei santi
in processione

Disincontro
dannate latitudini
al Tropico del Caos

dove arrendersi morire
per non vedere un senso
nella Lotta

lasciando la speranza
intralciasse i nostri sogni
coi tentacoli delle sue attese

Disordine
la nube saponata del tuo fiato
non s'aggrappa al muro cuore

e scivola
vernice annacquata
sui ricordi in calceviva

Ti ci puoi strozzare col silenzio
di fronte ai ricatti della vita
in cambio d'un nuovo orizzonte

Io c'ho banchettato
a labbra cucite
fino all'indigestione

ingoiando di palpebra
rovesciando in lacrime
disperazioni dal fallimento

Tu hai tentato per i capelli
ma le mie maree erano inverni
dove la luce non saliva a galla

Hai tentato di trascinarmi
e le mie maree erano valli
fiorite di gigli sanguinelli

Disastro
uno stormo di corvacci
incenerisce l'arcobaleno

Uno stormo di corvacci
intenerisce l'arcobaleno.

29 nov 2010
Dipende! C'è chi ci campa Io l'ho smessa Verso Punteggiatura Slabbrare le parole Inanellarsi nella forma a imbuto di una storia Contaminarne la bellezza originaria La verità è spoetizzante Non ha nulla a che fare con l'essere morale T'incasina la vita La Poesia è fuga E mi domando se non siate stanchi di scappare Ci vorrebbe un altro Thomas meno Frost e più Bukowski Ci vorrebbero meno preghiere e più avventure Meno speranze e più azione E ci vorrebbe un viaggio Pelli di ruggine Donne coi seni cadenti e balsami di ocra e grasso Maschi circoncisi allevatori di capre Giraffe fumose Zebre di montagna E un fuoco che arde senza bruciare il cuore del villaggio Irromperò con la durezza della pioggia sciogliendo il viso coperto di argilla Il dente spaccato inciampando il solco che misura i confini della mia libertà Impigrita nella voce mi armerò di silenzi contro il vostro stupore Con l'occhio del deserto quando spoglia il mare.
21 nov 2010
Come tu mi vedi

in controluce
imbastardita dal mascara

Il cuore da polso l'accelera
la geometria perfetta dei tuoi nei

Come io ti vedo

Un grande appetito
ti muove ai confini del vero

che quando l'afferri ne muori!
Un ragno che scoppia di uova

salivando coi denti a forbice
ricuce la sua seta di cattura

per correre vivo nei desideri
di chi lo sorprenda faccia al muro

Come tu mi vedi
santamente oscena

Come io ti vedo
trascinarti in dono
29 ott 2010
Se spezzi una donna
slacci le fibre del suo corpo
dall'anima
in uno swosh secco
che mutila il bocciolo
separando dal gambo
la corolla

Lo stelo
è ancora piantato a terra,
cicatrizza.

Se spezzi una donna
rinascerà in quel deserto
più bella,
forte come una roccia
Ella sarà una pagina nella terra.

Mi manco | perfettamente sdoppiata | Vivere è un arrangiarsi senza specchi. ALL'ESISTENZA UN MATTONE
La maschera è pubblica | Ritrovarsi in una stanza vuota, nudi | a pianger cadaveri. ALL'ESISTENZA UN SOLE
26 ott 2010
Bianca,
la notte di chi sogna:
nebbia di nuvola,
evanescenza.

Bianca,
la vedovanza
di chi morde un dolore
come fosse pane

Le ore si piegano
a raccogliere il bracciale
sfilato al polso esile
dell'ultimo raggio di sole

e lo porgono alle ombre
avvolte in scialli neri
ché ornino con una corona
la testa della loro regina

Bianca,
la tua pelle azzurra
Un baffo di saliva
cade all'angolo della bocca;

l'ultimo arabesco
riluce sotto la palpebra
Prima che il buio l'ingoi,
sfarfalla.

Muta, la stanza
sigilli le ciglia
Sognare è un'arte
Io sono gran maestro,

il sommo timoniere
di questa imbarcazione
perduta tra le creste
di lenzuola oceaniche

che naviga le onde
della sua anima ribelle
Stella polare alla fronte
maestrale a fior di pelle

Meriti
di vivere vite
molto più brevi
molto più belle

Fa tanto freddo
ed è buio in quel posto

nel limbo dei ricordi
lontano dall'immaginazione

dove il tempo si dilata
fino a scomparire

Meriti
di vivere vite
molto più lunghe
molto più belle


20 ott 2010
È come al risveglio
da un brutto sogno
o cadere in bici

e slogarsi un polso
che poi ti punge
quando cambia il tempo

Il dolore sta lì
t'accorgi che è sveglio
si stropiccia gl'occhietti gialli

Pensavi di averlo superato
ma il dolore non si supera mai
ci puoi solo conversare amabilmente

Quando fa buio per strada
in mezzo alle ombre
è di nuovo al tuo fianco

sei tu bambino
che non ti parli più
ma ti ringhi addosso

Quel ringhio è il dolore
che vuol essere ascoltato
se non può più restare solo

a consumarsi dentro
chi cura solo il sintomo
ogni rigurgito di coscienza

Si deve fare come il pugile
messo alle corde dalla vita
che non si arrende alla paura

o come un baro
che imbroglia ai dadi
e non può mai perdere

Io ero diventato un giocoliere
facevo grandi acrobazie con il dolore
mi allenavo a tenerlo sospeso

In volo


12 ott 2010
MAI COSTRUIRE UN SOGNO DAI RICORDI (I PARTE)

T’avessi ignorato,
o mancato le mani
T’avessi visto e poi perduto
nell’attimo che ti vedevo
e ti perdevo.
T’avessi scansato
con un colpo di reni
o incassato
per finire al tappeto
T’avessi pure preso
se non ne poteva fare a meno
e poi sputato il cuore in mano
anziché fartelo pagare
a un prezzo di favore.

Abbraccia la caduta
Spiega le dita
come piume di poiana
La fioritura nell’eterno
di questa storia umana
vissuta grazie all’amore
È Cadere.

To Be Continued...

9 ott 2010
Questa è la direzione non ascoltata, gente.

Il dono della conoscenza è spento,
il nostro piccolo oriente della conoscenza è spento.

Questa conoscenza è spenta, conosco l’offerente.
(Chi ce la può dare)

Lui addormenta confonde, nell’imbroglio
noi non abbiamo passato questo rovinoso dolore

Lui fallisce il mio mondo, lui fallisce il mio mondo,
al punto che divertenti farneticazioni sono un sapere di lusso

Io vedo il mio presente,
sembrano lasciare questo mio sfregiare disastroso,
sono stati mai se...

È il mio vero male, lui il mio vero male,
fare scorrere traghetto è il tetro nutrimento
di cui ha bisogno sotto la risacca

Molto fatato, questa è la direzione non ascoltata, gente.

Il dono della conoscenza è spento,
il nostro piccolo oriente della conoscenza è spento.

Questa conoscenza è spenta, è spenta, conosco l’offerente.
(Chi ce la può dare)

Forme di artigli verso il cielo,
le lacrime salate hai espulso, esaurite per il vero.

L’Inferno mi vorrebbe ferire,
sembro servile, escono sensazioni in merito

Imbrogliato mi vedo volare, imbrogliato mi vedo planare,
imbrogliato vedo giusto che in lui mi abbandoni nell’aria da solo.
3 ott 2010
It's not really a good day, today.
I focus on the bath cup
What kind of cologne we've become!
Knees on the road and hands up
for defense
If we raise our voice we are ungrateful
after they have cleaned up our bones
for hidden well in clothes
From a broken nose blood flows
while anger with bruises sweat
two poor broken backs
Out of ten a flower of pride
when a whole country raises the chin
but stays still
sick bent on violence
gutted by the lies
Prisoner of silence harder than lime.

Trad:
Non è proprio un buongiorno Oggigiorno Mi soffermo sulla tazza del cesso a pensare Che razza di colonia siamo diventati! Ginocchia sull'asfalto e mani all'aria per difesa Se alziamo la voce siamo ingrati dopo che ci hanno ripuliti nascoste le ossa per bene nei vestiti Da un naso rotto esce sangue Due schiene spezzate sudano lividi di rabbia Dieci fanno un fiore dell'orgoglio Quando un intero Paese alza il mento ma resta infermo piegato dalle botte sventrato dalle bugie Prigioniero di un silenzio più duro della calce.

1 ott 2010
Ho tanta voglia
di morire
Ogni tanto mi prende
la frenesia
e ragiono
su come farmi fuori
Se sia più nobile
e meno doloroso
spararsi
un colpo in bocca
o addormentarsi
e smettere di respirare
Più nessun foglio bianco
da riempire
Nell’ora della fine
nessun obbligo morale
Nessuna convenzione
a cui piegarsi
nel muto scorrere del tempo
Io sono
una foglia di balsamo
un animale impagliato
la testa di un cervo
appesa alla parete
Impassibile
a scrutare il buio fresco
di un temporale senza stagioni
Sono libera dall’amore
dal tormento di una felicità
impossibile
Voi correte verso la morte
io le vado in contro piano
Non mi piace
sbattere contro le cose
che siano alberi, o bambini
la mia risposta è un abbraccio
La mia domanda è la risposta
alla domanda che veniva prima
Ho tanta voglia
di morire
Ogni tanto mi prende
la frenesia
Il suicidio, dopo tutto,
è il contrario della poesia.


28 set 2010
Zitto!
In questo gioco
parli l’inguine:
vuol recitare alla tua bocca
il rosario
dei miei appetiti.

Indecente
una preghiera
ritrovi sulla mia lingua
l’orgia di sapori
e parole pagane, tutt’uno.

Sfuggente
geometria di cosce
sbarra l’accesso
ai petali vermigli,
dove ti voglio piegare
E inferocire.

Per respirarti
non dalle labbra rosa
ma da quelle infiammate,
gocciolanti
e lasciarvi la mia retta
all’infinito.

Spazzolo ciglia
in bacio di farfalla
arroccandomi
mela carnale
ai tuoi lombi

E non senti
i muscoli contrarsi?
La pelle fremere?
Le dita premere
la tua nuca contro il fatale
bassoventre?

È un’arma dolce
puntata in faccia
il tuo fucile
- testa di cobra -
Sotto il palato la canna
vibra,

quando la punta sputa
la sua gloria biancastra
concedimi il sonaglio fra le gambe
aperte
La mia testa scompare
in un triangolo d’ombra sudicia

La grotta
protesa al delirio
felice
ingoia la carne esplosa
di luce
E batte un palpito.

E batte un palpito.
E batte.
E batte.

E batte un palpito
di Annachiara De Pippo & Ezio Tullo
Fotografia: Francesco Napolitano ©



Sono un fantasma.
E come tutti i fantasmi voglio
un corpo.
Possedere il tuo mi cambierebbe
la giornata,
sarebbe meglio del caffè
che immagino di assaporare
spiando sconosciuti al bar della stazione.
Essere in te,
nel tuo vestito bianco
dentro i tuoi occhi celesti, tristi e combattivi.
Essere senza esistere
come il prurito a un avambraccio
o le doppie punte ai tuoi capelli
neri.
Abbandonarmi alla tua pietà,
lavorare di giorno sapendoti in cucina
a preparare il pranzo.
Accarezzarti le ginocchia e poi i lividi
sulle ginocchia.
Pregare alle tue ginocchia.
Miracolata e vinta. Dalla tua Bellezza.